
16 Lug Il futuro non è più quello di una volta.
Il futuro sta arrivando a grandi passi e, come qualsiasi cosa che associamo al cambiamento, spesso viene vissuto con timore refrattario appunto perché “del futuro non v’è certezza”.
Ma qualcun’altro disse anche che non è l’adattarsi al futuro a farci fare fatica, quanto piuttosto la nostra resistenza ad esso.
E quindi mio compito è anche quello di farvi leggere un po’ di futuro, in termini positivi, di miglioramento della qualità della vita, di creazione di opportunità in zone del mondo che fino ad oggi hanno subito lo sviluppo di altri, dell’era in cui finalmente ovunque si inizia a parlare di sostenibilità della crescita.
Quindi diciamolo: il futuro non è più quello di una volta…per fortuna!
Il futuro sarà fatto di 4 elementi principali di discontinuità: i cambiamenti demografici e sociali; la globalizzazione, la rivoluzione tecnologica e le sfide ambientali. Questi sono tutti temi che ognuno dovrà valutare attentamente sia nella pianificazione della propria strada da percorrere, ma nel nostro ambito di riferimento, sia per trarne delle opportunità di investimento.
Perché a me piace chiacchierare di tutto, per darvi una visione complessiva di ciò che accade o può accadere, ma poi lì si deve arrivare: come possiamo sfruttare finanziariamente le dinamiche del futuro?
DIVENTEREMO IMMORTALI.
Le innovazioni in campo medico e le migliori condizioni di vita ci faranno vivere oltre i 100 anni, la robotica ci permetterà di sostituire i pezzi del nostro corpo, man mano che si deterioreranno.
La vera sfida quindi è fare in modo che valga la pena vivere più a lungo.
Mi spiego, devo pianificare le mie risorse affinché mi possa godere al meglio gli anni in più che avrò a disposizione.
È chiaro che a tendere, queste dinamiche incideranno molto anche nelle abitudine lavorative di tutti noi: vivremo di più e quindi dovremo lavorare più anni, ma magari con ritmi e intensità diverse nell’arco della nostra carriera professionale.
Davanti a noi quindi si apre uno scenario sconosciuto in cui gli over 70, se pianificheranno bene il loro patrimonio, saranno i cittadini con la maggior capacità di spesa, e che potranno quindi permettersi di non pensare più alle loro “esigenze” quanto piuttosto ai loro “desideri”.
Tutti i trend legati all’ambito bio-medicale e all’aumento demografico sono quindi da cogliere al volo, ovviamente con un orizzonte temporale di lungo periodo, magari a piccoli pezzi, un po’ alla volta, attraverso un PAC, per chi tra di voi è un po’ più timoroso.
LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE.
È chiaro che se dobbiamo vivere più a lungo, dobbiamo fare in modo di preservare anche il nostro habitat naturale, dal quale non possiamo prescindere (almeno finché non colonizzeremo Marte).
Più abitanti, significa consumare più risorse, significa consumare territorio, produrre più scarti e rifiuti.
La sostenibilità quindi sarà un passaggio obbligatorio attraverso il quale dovremo passare tutti, attraverso il cambiamento delle nostre abitudini, attraverso nuovi processi produttivi che implichino l’utilizzo di risorse rinnovabili, di materiali di nuova concezione e riutilizzabili.
La questione non è più essere pro o contro gli ambientalisti, questa fase è già stata superata ampiamente dai fatti. Siamo già alla fase del “come” preservare la nostra terra e in questo ambito ci sono aziende che fanno della sostenibilità uno dei cardini dei propri principi aziendali, e guarda caso sono proprio le aziende che riescono poi a reperire sul mercato maggiore fiducia e riscontro economico portando ai propri investitori maggiori ritorni in termine di dividendi.
Quindi anche tutto il mondo delle aziende sostenibili, dall’agricoltura al secondo settore, a chi organizza servizi, sono un’opportunità di investimento con un futuro ormai scritto.