Come fare i conti con la longevità.

Buongiorno, oggi voglio condividere con voi un documento uscito in America dal titolo “The Challenge of Longevity Risk: making Retirment Income Last Lifetime”

Non preoccupatevi, so che queste news sono apprezzate perché sono semplici da capire! Il significato del documento è: cari governi e cari cittadini, c’è un grave pericolo legato alla nuova longevità: i sistemi pensionistici pubblici e privati devono essere integrati se non volete morire di fame.

Il rischio longevità infatti e sottostimato, e nove persone su dieci sopravvivranno ai propri risparmi. E non c’è eredità che tenga! Quindi il problema non è un problema solo italiano, ma coinvolge tutte le economie occidentali che hanno migliorato la qualità della vita allungando la vita della propria popolazione.

Con questo documento viene chiesto ai governi di fare campagne di comunicazione per trasmettere maggiore consapevolezza ed educazione finanziaria ai propri cittadini. Mentre al Tesoro traducono il documento io mi porto avanti…

 

QUAL È IL VERO RISCHIO?

In Australia, hanno fatto un’interessante ricerca che giudica la sostenibilità del reddito pensionistico futuro, considerando, la pensione pubblica, quella integrativa, i rendimenti degli investimenti e la quantità di risparmio privato. Le conclusioni sono positive per paesi come la Danimarca, l’Olanda, la Svezia e altri, un po’ sconfortante invece per quel che ci riguarda. Il nostro Paese infatti si è classificato ventesimo in classifica, che potrebbe non essere un brutto risultato se non fosse che i paesi coinvolti nella ricerca sono in totale 25.

Non a caso siamo uno dei paesi con il minor ricorso alle pensioni integrative, problema al quale si aggiunge quello dell’avversione al rischio connesso alla nostra scarsa educazione finanziaria, che non ci fa approfittare dei rendimenti dei mercati di lungo periodo per paura della volatilità.

Ultimo fattore è quello relativo alla nostra passione per gli immobili, immobili però un po’ vecchiotti, energeticamente poco sostenibili, e che richiederanno spese di manutenzione e di ripristino, difficilmente ammortizzabili con i futuri affitti.

C’è poi un ulteriore statistica demografica che ci mostra come è vero che viviamo di più, ma una delle conseguenze primarie è che aumenteranno anche le persone in condizioni di invalidità: attualmente sono invalidi 1 maschio su 4 oltre gli 80 anni e quasi 2,5 su 4 donne. Quindi, quando le entrate diminuiscono potrebbero servire più soldi per le cure e l’assistenza.

 

C’È SOLUZIONE ALLA LONGEVITÀ.

Certo! E dopo non dite che non vi do belle notizie…

Ormai è necessario che ognuno di noi abbia un progetto finanziario personalizzato, che valuti attentamente le esigenze previdenziali, assicurative e di risparmio di ogni singolo.

La pianificazione delle multirendite, termine che andava in voga negli anni ’80, deve tornare ad essere protagonista della nostra sicurezza finanziaria. Basta cercare qualcosa di sicuro che renda qualcosina!

Bisogna fare i conti, con carta e penna,diversificare le possibili entrate, assicurarsi contro i danni provocati dalla fatalità, usare bene il TFR, accantonare in un fondo pensione, risparmiare rinunciando a spendere subito per poter mantenere il tenore di vita, prevedere orizzonti temporali specifici, non perdere i pezzi per strada con investimenti allettanti ma oltremodo pericolosi.

Tutte cose fattibili, con l’aiuto di un professionista di fiducia, e con una buona dose di consapevolezza e a volte anche di sacrificio.