
01 Gen Giovani e buoni propositi per il 2019
Ci siamo lasciati l’anno alle nostre spalle, parlando di previdenza. MI rivolgevo soprattutto a genitori e nonni, invitandoli ad educare i propri figli e nipoti al risparmio tramite la costruzione di una posizione pensionistica complementare.
Il 2019 voglio cominciarlo rivolgendomi ai ragazzi, ai giovani, che stanno cominciando ad avere i primi stipendi, le prime esperienze lavorative: oggi parliamo di risparmio, del perché è sempre più necessario, di come riuscire a farlo e degli innumerevoli vantaggi.
Iniziamo dal perché è importante, anzi perché è più importante per i giovani d’oggi che per i loro nonni o genitori.
La prima motivazione è che è sempre più difficile farlo e quindi sempre più necessario. Se con il reddito che ho non riesco a risparmiare, cosa farò se un mese avrò una spesa imprevista, come il dentista, una visita medica, un guasto all’automobile? Quindi poco è sempre meglio di niente.
La seconda motivazione dipende dalla demografia. I giovani di oggi sono fortunati, hanno una speranza di vita che arriva vicino ai 90 anni, ma vivere di più significa avere bisogno di più soldi per poterselo permettere. Alcuni studiosi hanno calcolato che ad un sessantenne del 2020 serviranno circa €180.000 euro in più al momento della pensione rispetto ai propri genitori per poter sostenere il proprio tenore di vita fino al fine vita. Un altro motivo per risparmiare di più
Terza motivazione è l’insostenibilità dell’attuale welfare: siamo sempre più anziani e viviamo sempre più da soli. Il rapporto tra lavoratori e pensionati nel 2050 metterà a dura prova il sistema pensionistico, non solo italiano, ma di tutto l’occidente. Facciamo sempre meno figli e quindi dovremo “cavarcela” da soli per garantirci l’assistenza necessaria.
POCO È SEMPRE MEGLIO DI NIENTE: LA MAGIA DELL’INTERESSE COMPOSTO.
Il risparmio è un’abitudine. Nella mia esperienza lavorativa ho visto molte famiglie monoreddito con figli, che riuscivano pure a risparmiare qualcosina a fine mese. Ho visto altri invece, che pur avendo redditi cospicui hanno sempre speso tutto quello che guadagnavano.
Quindi la capacità di risparmio dipende dalla volontà; la quantità di risparmio forse dipende dal reddito.
Ma quanto serve risparmiare?
Ho detto che in questo inizio anno mi rivolgo soprattutto ai giovani e quindi vi propongo questo facile calcolo:
Pensate di mettere da parte € 50 euro al mese, fino al giorno in cui smetterete di lavorare fra circa 40 anni: se consideriamo di investire ogni mese questi soldi in un investimento che mediamente da il 5% di interessi il risultato dopo 40 anni sarebbe di € 80.000. In realtà dal vostro bilancio sarebbero usciti solo € 24.000.
Il risultato finale dipende da tre fattori: quanto mettete da parte, quale interesse vi da l’investimento e quanto tempo li lasciate investiti.
Facciamo il calcolo inverso, quanto dovete risparmiare per avere quei €180.000 di cui parlavo in precedenza? Basterebbero € 1400 all’anno, circa € 116 al mese.
Ragazzi il messaggio è questo: siete fortunati perché avete una cosa preziosissima dalla vostra parte, il TEMPO, e di conseguenza la magia dell’interesse composto.
COME UN GIOVANE PUÒ RIUSCIRE A RISPARMIARE.
Il miglior modo per un giovane per risparmiare è il Piano di Accumulo, cioè un prelievo automatico che ogni mese prende il denaro che si è deciso di accantonare e lo investe automaticamente, in modo da produrre rendimento da subito.
La bellezza dei Piani di Accumulo è che sono molto flessibili, infatti non obbligano al versamento, possono essere sospesi, ripresi, si può aumentarne il valore, se ne possono accendere più di uno, e possono essere investiti in qualsiasi mercato.
Ovviamente ad un giovane, che vuole accantonare per crearsi un capitale tra 40 anni, consiglio vivamente un profilo azionario, per portarsi a casa, la crescita dei mercati mondiali dei prossimi 40 anni.
Ci si può divertire scegliendo tipologie di investimento diversi, dalla Blockchain, all’agricoltura sostenibile; dalle smart city, alla robotica o all’intelligenza artificiale; dalla Cyber security alle risorse rinnovabili.
Un piano di accumulo e un fondo pensione sono i primi passi verso l’indipendenza economica.