
11 Set La giornata tipo del consulente finanziario.
Questa settimana niente contenuti tecnici, ci prendiamo una pausa perché mi fa piacere condividere con voi cosa significa, nella quotidianità, “fare il consulente finanziario”.
Cosa fa il mio consulente quando non è davanti a me?
La mia giornata inizia alle 5,30 quando mi sveglio ed inizio a sfogliare i giornali sul tablet e leggo le informative che mi inviano settimanalmente i gestori con i quali collaboro. Nel nostro lavoro infatti è molto importante rimanere costantemente aggiornati sia sui temi economici-finanziari ma anche di politica interna e internazionale.
Alle 6,30 si svegliano i miei ragazzi, facciamo colazione insieme e ci prepariamo per uscire di casa. E da quando faccio la libera professionista ho il privilegio di accompagnarli tutte le mattine a scuola!
Alle 8,10 dopo un caffè arrivo in ufficio e inizio a controllare le mail, rispondo a quelle urgenti e dopo di che controllo l’agenda. Solitamente incontro tre o al massimo quattro clienti al giorno. La fase di preparazione dell’appuntamento è importante. A volte si tratta di costruire da zero un progetto di pianificazione finanziaria; a volte un aggiornamento delle esigenze del cliente; sempre l’analisi del portafoglio e l’individuazione di possibili miglioramenti continui dei progetti.
Nel pomeriggio rientro in ufficio alle 14,30 e se non devo fare visite mi dedico allo studio, ai corsi di aggiornamento ( fate conto che solo di corsi di aggiornamento obbligatori dovrò fare più o meno un centinaio di ore all’anno), allo studio di tematiche importanti come la trasmissione del patrimonio, la fiscalità e quant’altro. Verso le 19,00 la giornata lavorativa il più delle volte finisce.
Tutte le settimane faccio un controllo qualitativo degli strumenti finanziari che solitamente utilizzo per la gestione dei vostri portafogli, utilizzando software che mi aiutano ad avere un’idea precisa della loro efficienza. E mensilmente mi confronto con colleghi e altri professionisti per valutare le novità dei mercati e delle normative vigenti.
La parte più importante e alla quale dedico più tempo comunque resta la conoscenza dei miei clienti. Più riesco a conoscere e a capire la persona che ho di fronte, tanto più riesco ad essere utile, e tanto prima riesco ad instaurare il rapporto di fiducia reciproco che è alla base della mia professione.
A COSA SERVE IL CONSULENTE FINANZIARIO?
Vi piacerebbe che vi rispondessi: il consulente finanziario è il professionista che ha la dritta giusta per farvi guadagnare, che ha sempre la soluzione vincente…?
Mi spiace ma il compito di un consulente finanziario è tutt’altro: è quello di seguire voi, non tanto il vostro denaro; seguire voi come persone, famiglie, aziende, con tutte le vostre esigenze e i vostri progetti di vita.
Non è un distributore di dividendi, bensì un alleato dell’investitore, una persona che si siede con voi e che vi aiuta a condividere un progetto di investimento, una strategia di investimento. Nel corso del tempo poi il consulente è colui che vi aiuta a gestire l’emotività e a non farvi trascinare dalle chimere o dal pessimismo, allontanandovi dagli errori più comuni.
Vi pare poco vero? In realtà è molto, ed è molto anche in termini economici. Ci sono infatti numerose inchieste e ricerche di enti qualificati come Vanguard, Russell Investment e ILC-UK, che dimostrano come farsi seguire da un consulente finanziario genera valore sia in termini di incremento finanziario a parità di asset, sia in termini di riduzione del rischio del portafoglio. Unendo i due fattori i risultati arrivano ad una stima di 3 – 4 punti percentuali in termini di rendimento addizionale annuo con una volatilità anche del 20% inferiore.
Progetica, società indipendente, in uno studio recente ha stimato il valore aggiunto generato dalle diverse fasi di lavoro del consulente finanziario che vi riassumo nella seguente tabella:
COME SCEGLIERE IL CONSULENTE FINANZIARIO?
Solitamente si sceglie il consulente finanziario che ci dimostra più empatia, spesso per conoscenza personale o perché consigliato da un amico, spesso non si sa neanche di averne bisogno o si pensa che il proprio patrimonio non meriti l’intervento di un esperto.
Questo accade perché questa professione non è ancora conosciuta, addirittura spesso la mia professione viene accomunata a quella dell’impiegato di banca, ma credetemi, chi meglio di me può dirvelo, vista la mia esperienza precedente, si tratta di due mondi completamente diversi.
Ci sono infatti 4 grandi differenze tra un consulente finanziario e un impiegato di banca:
- Il consulente finanziario può gestire un numero di clienti ristretto, addirittura noi parliamo di nuclei famigliari più che di singoli clienti.
- Il consulente finanziario non ha uno stipendio fisso ma percepisce una percentuale sui capitali che segue. Questo significa che se i miei clienti vedono decurtare il proprio capitale la stessa cosa succede al mio compenso quindi sto molto attenta a fare scelte troppo rischiose o inappropriate per i miei clienti.
- La professionalità del consulente finanziario si fonda sulla fiducia e sul rapporto continuativo con il cliente. Se perdo la fiducia di un solo cliente, tutto il lavoro fatto negli anni con questa persona svanisce nel nulla e molto probabilmente comprometto anche il rapporto con famigliari e amici.
- Il consulente finanziario non risponde ad una scale gerarchica di livello superiore. Si assume pienamente la responsabilità del suo successo o del suo insuccesso.