
04 Set Rendita o capitale?
MI CONVIENE IL CAPITALE O LA RENDITA VITALIZIA?
Bella domanda! E sicuramente domanda molto frequente tra chi ha avuto l’accortezza di investire parte del proprio patrimonio in una polizza vita o in un fondo pensione.
Ma facciamo un passo indietro: esistono polizze, spesso con premi annui, che prevedono, alla scadenza di poter essere utilizzate dal risparmiatore o come fonte di un capitale in unica soluzione alla scadenza dei versamenti oppure come versamenti annui sotto forma di rendita vitalizia.
Molti risparmiatori si pongono questo problema perché, una volta scelta la prestazione in rendita, questa scelta non è più modificabile, e qualora l’assicurato venisse a mancare dopo poco tempo, il capitale non ancora incassato andrebbe perso.
Sì, perché la rendita è appunto vitalizia, dura quindi fino a quando l’assicuratore è in vita.
Anche in questo caso la regola è quella di non farsi prendere né dell’emotività, né dalla voglia di scommettere o di vincere contro la compagnia assicurativa.
La prima cosa da fare è ricordarsi per quale specifica esigenza si è sottoscritta la polizza: per avere un introito annuo che integri il reddito; per risparmiare forzosamente una determinata cifra da utilizzare per fare un acquisto particolare o per estinguere anticipatamente un finanziamento; per creare una rendita a favore di un terzo…
Il consiglio che mi sento di dare è di valutare attentamente se l’esigenza espressa magari anche 10 o 20 anni prima è ancora valida e scegliere coerentemente in base a questa valutazione: quindi spese ordinarie per il sostentamento del tenore di vita personale o della famiglia o integrazione della pensione devono essere coperti con la rendita, per il resto va bene il capitale.
Primaria regola in finanza infatti è fare ciò di cui si ha bisogno, e lasciare scommesse e speculazioni ad altri.
VANTAGGI DELLA RENDITA: avere un reddito mensile sicuro che si rivaluta con il tempo, per tutta la vita. In caso di decesso c’è la possibilità per i superstiti di beneficiare della reversibilità.
VANTAGGI DEL CAPITALE: è possibile spendere o reinvestire l’intera somma, e in caso di decesso il capitale non consumato viene trasferito agli eredi.
Nei prossimi approfondimenti vedremo qualche accorgimento per massimizzare i vantaggi della scelta.
C’È RENDITA E RENDITA?
Il calcolo della rendita vitalizia dipende dall’età dell’assicurato al momento della trasformazione della polizza in rendita appunto.
Più l’assicurato è giovane minore sarà il coefficiente di conversione e quindi la somma annua incassata, perché si presume che verrà percepita per più annualità.
L’importo dipenderà anche dalla tipologia di rendita che il risparmiatore sceglierà. Ci sono infatti diverse tipologie di rendita che possono essere scelte.
Tra quelle maggiormente offerte dalle compagnie assicurative troviamo:
LA RENDITA VITALIZIA IMMEDIATA: che prevede il pagamento di una rendita finché l’aderente è in vita, dipende appunto dall’età del richiedente.
LA RENDITA VITALIZIA DIFFERITA: prevede il pagamento di una rendita vitalizia a partire da un dato periodo fissato dall’aderente, e anche in questo caso viene pagata finché egli è in vita. L’importo dipenderà dall’età di inizio dei pagamenti della rendita.
LA RENDITA CERTA E POI VITALIZIA: viene corrisposta una rendita certa per un numero di anni stabilito ( solitamente 5 o 10), poi al termine di questo periodo, la rendita si trasforma in vitalizia qualora l’aderente sia ancora in vita. La particolarità di questa scelta è che, se malauguratamente, l’aderente muore durante il periodo di rendita certa, i suoi eredi continueranno a incassarla fino alla scadenza.
Quando si richiede l’attivazione della rendita vitalizia, in qualsiasi tre casi precedenti, c’è inoltre la possibilità di attivare l’opzione della reversibilità: in caso di decesso dell’aderente, un qualsiasi beneficiario designato ha diritto a riscuotere la rendita finché è in vita.
C’è da ricordare che in questo caso la rendita viene decurtata consistentemente perché deve tener conto della sopravvivenza anche del beneficiario.
SOLUZIONI: HO BISOGNO DELLA RENDITA MA NON CI VOGLIO RIMETTERE IL CAPITALE
In alcuni casi è opportuno valutare al momento della richiesta di trasformazione in rendita la possibilità di sottoscrivere una riassicurazione, che grazie al pagamento di un premio da parte dell’aderente prevede che, in caso di decesso, il capitale residuo venga completamente versato ai beneficiari.
La riassicurazione è una clausola che garantisce quindi al beneficiario la restituzione dei premi versati e rivalutati in caso di morte dell’aderente durante il periodo di differimento ovvero dopo aver pagato almeno un premio.
La riassicurazione è costosa ma deve essere presa in considerazione in casi particolari come in presenza di beneficiari minori, portatori di handicap o comunque persone che necessitano di quel capitale per il proprio sostentamento.
In sostituzione alla riassicurazione che può essere particolarmente onerosa, si può accendere una polizza Temporanea caso Morte a Capitale Decrescente con designazione di uno o più beneficiari caso morte.
Questa scelta è meno costosa e permette di scegliere la rendita vitalizia immediata che sicuramente è la scelta che prevede il coefficiente di trasformazione più alto tra le diverse rendite offerte.