Le caratteristiche del testamento.

Nel post del 2 ottobre 2018 abbiamo capito le opportunità del testamento però dobbiamo stare molto attenti a che sia redatto in modo corretto per essere sicuri che non venga impugnato o dichiarato nullo.

Dobbiamo sapere che con il testamento possiamo disporre di tutto il nostro patrimonio o solamente di una parte di esso; è il caso, ad esempio, dei nonni che lasciano un immobile ai nipoti.

Il testamento non è altro che un documento personalissimo, perché può essere fatto solamente dal de cuius; è revocabile, perché in qualsiasi momento il testatore può modificarlo; è formale perché deve essere redatto in forma scritta.

Quindi, è nullo se attribuiamo ad una terza persona il potere di scegliere gli eredi o le quote da distribuire; è nullo se è orale.

Il testamento può essere olografo, quindi scritto di proprio pugno su un foglio da lui firmato e datato, e il consiglio è comunque di depositarlo presso un notaio o un altro professionista di vostra fiducia per evitare che venga perso.

La forma più tutelante è quella dell’atto pubblico, redatto da un notaio con la presenza di due testimoni.

Esiste anche la forma segreta, poco utilizzata, che si compone di due documenti: la scheda testamentaria e l’atto di ricevimento. La prima è il testamento vero e proprio, che può essere scritto anche al computer o da un terzo, ma in questi casi deve essere sottoscritto a metà di ogni foglio dal testatore. Il testamento va poi consegnato in busta sigillata ad un notaio, sempre alla presenza di due testimoni.

Qualsiasi forma scegliate, fatevi assistere da un professionista nella redazione del testamento, in special modo dal consulente che gestisce il vostro patrimonio, per assicurarvi di non usare terminologie poco chiare e di non dimenticare pezzi per strada.

 

CHI PUÒ REDIGERE UN TESTAMENTO E CHI PUÒ RICEVERE UN TESTAMENTO?

Tutti coloro che sono in grado di disporre del proprio patrimonio possono redigere il testamento. Quindi anche la nonna sul punto di morte purché in quel momento sia in grado di intendere e di volere.

Ci sono pochi casi specifici previsti ad impedimento nel fare testamento:

  1. I minori di 18 anni
  2. Gli interdetti per infermità mentale o per provvedimento dell’Autorità giudiziaria
  3. Tutti i soggetti che al momento in cui hanno redatto il testamento erano in stato di ubriachezza o subissero alterazioni di altro genere

Quindi occhio ai testamenti scritti sul tavolo di un pub!

La legge inoltre stabilisce che alcune categorie di persone non possano ricevere per testamento: il notaio che riceve il testamento e i testimoni che assistono alla firma; l’eventualeinterprete intervenuto durante la stesura dell’atto; gli indegni.

Gli indegni, che non si trovano elencati nei gironi infernali della Divina Commedia ma che hanno una determinata incompatibilità a causa di un fatto commesso a danno del defunto. La legge prevede 3 casi specifici di indegnità:

  1. Atti gravi contro la persona fisica del de cuius o del coniuge o di un ascendente o discendente di questi, ad esempio l’omicidio
  2. Atti gravi contro la personalità morale del de cuius o del coniuge o di un ascendente o discendente, ad esempio la calunnia
  3. Atti gravi contro la libertà di testare, ad esempio aver falsificato il testamento

 

TESTAMENTO: ALCUNI CASI PARTICOLARI.

  • È possibile nominare con testamento erede un minore?

Si è possibile farlo ma il minore non può accettare direttamente l’eredità se non attraverso i propri genitori con autorizzazione del giudice tutelare.

In questo caso l’accettazione può avvenire solo con la clausola “con beneficio di inventario” perché, per tutelare il minore, sarà necessario prima dell’accettazione definitiva, verificare la presenza di eventuali debiti in capo al defunto.

Solo se i debiti non superano il valore ereditario il giudice autorizzerà l’accettazione.

  • Mio fratello, interdetto, è venuto a mancare lasciando testamento olografo. È valido?

Abbiamo già detto che gli interdetti non possono fare testamento, in questo caso quindi potrebbe essere impugnato da chiunque possa vantare un diritto leso, ma se ciò non accade rimane valido fino a quando il giudice non pronuncia l’annullamento.