
07 Mag Amministratori di srl, la vera opportunità del TFM.
Il Trattamento di Fine Mandato è un istituto ancor poco utilizzato, soprattutto nella realtà imprenditoriale che incontro quotidianamente sul nostro territorio, eppure è una vera e propria forma di risparmio e pianificazione fiscale per le aziende, oltre che ad essere una tutela aggiuntiva molto importante per gli amministratori delle società a responsabilità limitata.
Il TFM è equiparabile al TFR dei dipendenti, è infatti una sorta di indennità che può essere riconosciuta agli amministratori di una società nel momento in cui cessa il rapporto di lavoro. Quindi si tratta di garantirsi una somma di denaro da percepire alla fine del rapporto di collaborazione, e la sua liquidazione non è legata al raggiungimento di alcun traguardo pensionistico.
Il TFM può essere accantonato dall’azienda, sia mensilmente sia in accantonamento unico annuo; può essere tenuto in cassa dall’azienda o può essere versato su polizze assicurative. La legge non definisce con precisione a quanto può ammontare la quota annua di accantonamento al fondo, ma la giurisprudenza ha ormai indicato alcune regole che permettono di utilizzare questo strumento senza incappare in contestazioni con l’Agenzia delle Entrate.
Ogni società infatti, dovrà preventivamente stabilire un regolamento con le regole di calcolo della quota di TFM; questa può essere fissa e proporzionale ai compensi ordinari percepiti dagli amministratori, oppure legata a risultati operativi dell’azienda. Esistono casi in cui convivono una quota minima fissa al quale viene annualmente aggiunta un’ulteriore percentuale legata all’utile aziendale.
PERCHÉ IL TFM FA RISPARMIARE TASSE?
Iniziamo parlando dei benefici fiscali per l’azienda.
Tutto ciò che viene accantonato annualmente nel Fondo di Trattamento di Fine Mandato degli Amministratori è considerata una spesa vera e propria per l’azienda che quindi lo imputa a costi decurtando l’utile sulla quale poi pagherà le tasse.
In poche parole, non pagherà l’IRES sull’intero importo accantonato che attualmente ha un’aliquota del 24%. Facciamo un esempio: la ROSSI SRL ha due amministratori e ad ognuno annualmente accantona €20.000 di TFM. In questo caso il risparmio fiscale per l’azienda è complessivamente di € 9.600 all’anno.
Ma adesso concentriamoci sul consistente risparmio fiscale al quale possono partecipare gli amministratori.
L’erogazione del TFM, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, NON viene tassata come tutti i redditi da lavoro, in base alle aliquote IRPEF, bensì in base all’aliquota media pagata nei due anni precedenti. Un amministratore quindi potrebbe arrivare a pagare il 25% anziché il 43%.
Sempre riportandoci all’esempio di prima, se l’amministratore avesse accantonato 20 anni di TFM l’importo maturando quindi un TFM di € 400.000 pagherebbe solamente €100.000 di tasse anziché €172.000.
I €100.000 sarebbero più che compensati dalle tasse non pagate dall’azienda in quei 20 anni, circa € 192.000, e questa considerazione la faccio soprattutto perché a Belluno, la maggior parte delle SRL è a conduzione famigliare, e quindi i benefici dell’azienda e quelli degli amministratori spesso stanno nella stessa casa.
MA QUELLO FISCALE NON È L’UNICO BENEFICIO.
Oltre al beneficio fiscale infatti, il TFM può essere considerato come importante polmone pensionistico, senza avere però i vincoli del Fondo Pensione, nel senso che viene incassato interamente a prescindere dall’ammontare maturato e non deve per forza essere trasformato, interamente o in parte in rendita.
L’amministratore, al momento dell’uscita dell’azienda non avrà quindi alcun limite per il suo utilizzo, è vero però che, a differenza del TFR dei dipendenti, finché permane il rapporto di collaborazione, in questo caso non possono essere chieste anticipazioni.
Un altro grande beneficio che si può ottenere accantonando il TFM è che si può pensarlo come ad una riserva disponibile per chi volesse terminare di lavorare prima del raggiungimento dell’età pensionabile.
È questo il caso di molti amministratori di società, che decidono di lasciare o allentare gli impegni lavorativi in azienda, magari lasciando questo onere ai figli, pur rimanendo soci della società: non percepisco più compensi, non distribuisco utili per evitare la tassazione, ma posso utilizzare per la mia vita quotidiana, ciò che ho accantonato negli anni come Trattamento di Fine Mandato.
Il TFM è una garanzia anche per qualche amministratore che si trovasse in qualche condizione a dover essere “licenziato”; con quanto accantonato potrebbe avere il tempo e le risorse per ritrovare la giusta riallocazione nel mercato del lavoro.