Chi se ne frega di Quantitative Easing e Tapering?

Assolutamente SÌ! Soprattutto al risparmiatore italiano abituato a investire i propri risparmi in Titoli di Stato o obbligazioni in genere.

Ma per capire i riflessi delle due politiche monetarie della Banca Centrale bisogna prima che vi spieghi in cosa consistono:

Quantitative Easing: la BCE per far entrare nel sistema finanziario liquidità, compra titoli di stato o altre obbligazioni. Perché lo fa? Per fare in modo che alle Banche arrivino più soldi da poter prestare a famiglie e aziende. Non solo, con questo intervento la BCE compra la maggior parte dei Titoli di Stato anche di paesi a rischio, in modo da mantenere bassi i tassi di interesse che lo Stato deve pagare a chi investe nei suoi titoli. Vi ricordate quando Draghi annunciò “ Faremo tutto ciò che è necessario per salvare l’Euro”, ecco in realtà salvò l’Italia dal fallimento.

Tapering: è il processo di rallentamento di acquisti di Titoli di Stato da parte delle Banche Centrali. Draghi ha annunciato che il Tapering in Europa comincerà a Settembre. Quindi, visto che l’economia dà segnali positivi, non c’è più bisogno di emissione di moneta aggiuntiva per aiutare l’ Eurozona.

COSA SUCCEDERÀ AI MIEI RISPARMI CON IL TAPERING?

Vi ricordate quando al telegiornale si parlava solo di crisi dello spread? Vi ricordate cosa faceva paura? Nel novembre del 2011 lo spread dei Titoli di Stato italiani ha toccato i massimi arrivando a 528 punti.

Cosa significava? Significava che lo Stato Italiano, per fare in modo che qualche investitore volesse comprare i suoi Titoli di Stato doveva pagare un interesse del 5,28% più alto rispetto a quello che doveva pagare la Germania.

Lo spread quindi è una misura del pericolo di non vedersi restituire i propri soldi alla scadenza del titolo a causa dell’insolvibilità di chi lo ha emesso ( in questo caso si parlava di Grecia Italia Spagna e Portogallo).

Con il Quantitative Easing, Draghi ha tolto le castagne dal fuoco e ha detto al mondo intero: “li compro io i titoli di Stato Italiani” quindi non c’era più bisogno che lo Stato promettesse tassi di interesse alti, perché non sarebbero più rimasti invenduti. Questa azione della BCE portò quindi i tassi di interesse ad avvicinarsi allo zero, addirittura alcuni Titoli di Stato sono stati emessi con tassi negativi.

Cosa può quindi succedere ai nostri Titoli di Stato qualora con il Tapering  la BCE non fosse più disposta a comprarli? Se i conti dell’Italia non sono stati messi in ordine e i mercati valutassero che investire in Titoli di Stato Italiani sia molto più pericoloso che investire in Titoli di Stato Tedeschi, potremmo tornare a vedere schizzare i tassi di interesse verso l’alto.

Per chi ha soldi investiti in Titoli di Stato Italiani questo porterebbe ad una importante perdita di valore dei propri risparmi perché per riuscire a venderli il loro prezzo dovrebbe essere molto basso per fare in modo che una controparte se li ricompri.

Chi ha un Btp che scade fra 5 anni, con un rialzo dei tassi anche solo del 1% perderebbe il 5% del valore del proprio risparmio; chi ha un Btp che scade fra 10 anni perderebbe, nelle stesse condizioni il 10%.

Vi consiglio quindi di verificare con il vostro Consulente Finanziario la quantità di Titoli di Stato presenti nei vostri risparmi e anche le vostre polizze a capitale garantito.

IN COSA DOVREBBE INVESTIRE IL RISPARMIATORE ITALIANO NEL 2018?

Bella domanda! E la risposta sarà molto chiara e semplice.

Prima di tutto, siccome il mio lavoro non è speculare ma pianificare gli obiettivi finanziari dei miei clienti in base ai loro obiettivi di vita, devo suddividere la risposta in tre parti, complementari tra loro.

Visione di Breve Periodo: per il denaro che può servirvi nell’arco di 12-36 mesi investimenti in obbligazioni con scadenza breve entro i 2,5 anni, diversificando gli emittenti cercando di approfittare dei tassi di zone del mondo dove i tassi sono più alti che in Europa. Prevedere anche una quota di investimenti in obbligazioni a tasso variabile, sempre globali.

Visione di Medio Periodo: per il denaro che potrà servirvi fra 5 -7 anni, investimenti bilanciati e flessibili che investono globalmente.

Visione di Lungo e Lunghissimo periodo: per il denaro che servirà fra 10 anni o più, o per la pensione investimenti in trend ad alto potenziale di crescita, come ad esempio intelligenza artificiale, azioni di società legate all’aumento demografico, azioni di società che potranno sfruttare la blockchain, azioni che investono su robotica e sul settore sanitario.