
28 Ago Successione del patrimonio di famiglia
La trasmissione del patrimonio famigliare tra le diverse generazioni, è un processo complesso che coinvolge non solo beni e liquidità, ma anche, e soprattutto, la sfera emotiva, sia di chi deve scegliere sia di chi deve succedere.
Naturalmente la prima fase è quella di sensibilizzarsi sulla necessità di pianificare la trasmissione, per evitare, oltre a discordia tra gli eventuali eredi, anche di far decidere alle leggi dello Stato, al posto nostro.
Spesso leggiamo sui giornali notizie riguardanti le battaglie legali che si aprono alla morte di qualche personaggio illustre, ma quanti di noi, comuni mortali, hanno visto deteriorare i rapporti di famiglia proprio perché qualche erede si sente trattato peggio di altri?
Oppure quante volte pensiamo che la legge preveda una tutela maggiore di quanto in realtà riscontriamo poi in fase di successione vera o propria? È il caso ad esempio, di due coniugi senza figli: quanti sanno che la legge prevede che una parte consistente del patrimonio vada a favore dei parenti del coniuge venuto a mancare?
A COSA SERVE LA PIANIFICAZIONE SUCCESSORIA?
Essenzialmente una buona pianificazione, attraverso l’utilizzo di diversi strumenti, a volte semplici e poco costosi, garantisce il rispetto di 3 fattori fondamentali:
- Il rispetto delle volontà del de cuius: ricordate il caso di Lucio Dalla? Il suo compagno di una vita, non ha beneficiato neanche di un centesimo dell’immensa eredità lasciata dal cantautore. Secondo voi Dalla avrebbe voluto questo? Secondo me no! Ma la “scaramanzia”, quell’idea di essere immortale, lo ha portato a rimandare l’intervento a favore del compagno.
- La segregazione: in molti casi, molte famiglie hanno visto depauperare il loro patrimonio a causa di eventi che hanno colpito le aziende di famiglia, mettendo in difficoltà gli eventuali eredi. Oppure capita che chi ha patrimonio o chi deve succedere si trovi in una situazione famigliare di separazione o divorzio. Anche in questi casi la pianificazione è utile per mantenere il patrimonio all’interno della famiglia.
- La protezione fiscale: anche se l’Italia è considerato ancora un paradiso fiscale per quel che riguarda la successione, ci sono casi in cui le tasse possono depauperare in modo incisivo il patrimonio famigliare. È questo il caso di patrimoni molto grandi, in cui gli eredi acquisiscono beni di un valore superiore al milione di euro, ma è anche il caso della zia senza figli che lascia il proprio patrimonio, spesso fatto di case e risparmi, ai nipoti. In questo caso infatti la tassa ammonta all’8% del valore totale del patrimonio.
LA SUCCESSIONE AZIENDALE
Questo è un caso specifico di trasmissione del patrimonio, tanto importante quanto delicato.
In Italia infatti sono pochissimi gli imprenditori che pianificano per tempo la successione all’interno della compagine sociale.
Il risultato è che migliaia di aziende non sopravvivono a questo importante passaggio di consegne: solo il 30% resistono al primo passaggio generazionale, addirittura solo il 12% rimangono in vita da nonno a nipoti.
Il problema spesso non è di ordine giuridico – legale, quanto piuttosto nelle divergenze tra le generazioni conviventi: padri che non ritengono sufficientemente pronti i figli, come anche figli che non hanno alcun interesse nell’azienda e altri casi ancora.
La coesistenza tra persone con caratteri, formazione e visione diversa è proprio il punto critico del passaggio generazionale. Molte aziende in questi anni, oltre al consulente finanziario, al notaio e all’avvocato, hanno optato per il coaching.
Chi è il coach in questo caso? Una persona che cerca di far lavorare le due generazioni su una Visione da condividere, sulla puntualizzazione della missione dell’azienda, e sui fattori competitivi del futuro.
Tutti i professionisti coinvolti devono incoraggiare i protagonisti aziendali ad esprimere il proprio apporto, frenando gli allunghi dei più giovani e sciogliendo i freni dei più esperti.