Le responsabilità della gestione del risparmio.

Gli italiani, sono male educati in tema di finanza. Lo trovo scritto praticamente ogni due per tre su qualsiasi giornale, dal Sole 24 ore, al giornale di gossip.

E devo essere sincera, sta cosa non mi va proprio giù. È possibile che nel paese dove sono nate Università e Banche non ci sia cultura finanziaria?

Se pensiamo solo agli ultimi 20 anni, gli italiani sono stati spesso “traditi” nella gestione dei loro risparmi: Cirio, Parmalat, Argentina, Banche varie, fondi immobiliari venduti in posta…

È possibile che anche dopo queste cantonate non ci si chieda cosa si può fare per evitare ancora episodi del genere?

Poi, mi fa altrettanto agitare il fatto che, dopo aver scritto che siamo una nazione di analfabeti finanziari, non è che venga scritto quali devono essere le competenze minime richieste. No, troppo bello sarebbe!

E così si lascia che le persone siano convinte che quanto meno serva una laurea in economia e finanza! E quindi, non potendola frequentare,c’è una specie di rassegnazione all’ignoranza, perché la finanza è difficile e solo grandi guru esperti possono capirla, o addirittura prevederla.

Ecco, balle spaziali! La verità è che basta molto meno di una laurea in economia e finanza per dormire tranquilli e non fare scelte inconsapevolmente rischiose.

Badate bene, altrettanto pericolosi, sono i corsi su internet della serie “come diventare ricco con il trading” “cambia la tua vita con dieci minuti di lavoro al giorno da casa”…

 

IL MESTIERE DEL RISPARMIATORE

Nel percorso che un risparmiatore intraprende quando deve investire dei risparmi, ogni attore in gioco deve fare il proprio compito.

Ma quali sono gli attori in gioco?Prevalentemente sono tre: il risparmiatore, il consulente finanziario ( si proprio lui o lei, perché non è un caso che nei paesi con maggiore educazione finanziaria, questa sia una figura presente in tutte le famiglie, come il medico di base), ed infine, il gestore.

Ognuno di questi attori ha dei ruoli precisi, e come in una squadra di pallavolo, se il ricettore spigola la palla, l’alzatore non riesce ad appoggiarla al posto giusto all’attaccante, che quindi rischia di beccarsi un bel muro dagli avversari. Ma cosa deve fare quindi un risparmiatore per essere promosso in finanza?

La risposta è semplice da dire, difficile da fare:deve adottare i giusti comportamenti. Ma quali sono i giusti comportamenti?

Deve pensare al proprio denaro come ad uno strumento che gli serve per raggiungere obiettivi di vita chiari e importanti (mandare a scuola i figli, comprarsi una casa, costruirsi una rendita pensionistica adeguata e quant’altro).

Non deve peccare di avidità: ciò che promette alti rendimenti, è sicuramente collegato a grandi rischi; a volte anche ciò che non da grandi rendimenti, ma che li da con grande facilità può essere pericoloso.

Non deve avere paura: per non vedere il capitale oscillare compra strumenti che appaiono sicuri, ma che in realtà non lo sono.

Non deve fare il super-uomo: quando pensa di indovinare l’investimento che lo farà ricco, deve ricordarsi che il lavoro è l’unica fonte di ricchezza solida e duratura. Se fosse facile indovinare, Bora Bora avrebbe più abitanti di Milano.

Deve affidarsi ad un consulente finanziario che lo aiuti a prendere le giuste decisioni nei momenti di entusiasmo e nei momenti di difficoltà. Gli investitori infatti, non sono mai in grado di prendere decisioni razionali quando si parla dei loro denari, e per questo hanno bisogno di una persona qualificata e preparata che li aiuti e li guidi, il consulente finanziario.

 

IL MESTIERE DEL CONSULENTE FINANZIARIO E DEL GESTORE

Già partire dicendo che consulente e gestore sono due persone con competenze diverse è un buon passo avanti verso una maggiore educazione finanziaria.

Molti infatti pensano che il consulente finanziario, sia molto simile ad un mago, che in base alle notizie lette sul Sole 24 Ore sia in grado di prevedere quale asset renderà maggiormente, o quando avverrà il prossimo crollo, in modo da evitarlo prontamente.

Se fosse così, a Bora Bora oltre a vivere milioni di risparmiatori super fighi, ci sarebbero migliaia di ex consulenti finanziari.

Qual è quindi il ruolo del consulente finanziario?

Il consulente finanziario deve raccogliere quante più informazioni possibili dai propri clienti, in modo da farsi un’idea chiara degli obiettivi di ognuno, delle risorse disponibili, delle dinamiche di tutela famigliare e quant’altro.

Il consulente finanziario deve adottare la giusta diversificazione affinché i clienti raggiungano i propri obiettivi senza correre rischi inutili o inattesi.

Il consulente finanziario deve studiare, studiare, studiare, informarsi, informarsi, informarsi per saper dare ai clienti una visione dello scenario economico finanziario in cui ci si trova, al fine di evitare i rischi capitali.

La competenze più importante di un consulente finanziario, quella che secondo gli studi di numerose società indipendenti, fa guadagnare di più al cliente, è la capacità di gestire le emozioni del risparmiatore, facendogli compiere scelte razionali in momenti ad elevato carico emotivo (euforia e paura).

Rimane da raccontare qual è il ruolo del gestore, ma ve lo racconterò la prossima settimana.