
04 Giu Un patto di trasparenza.
QUANTO VI INTERESSA TUTELARE I VOSTRI RISPARMI?
Siete sicuri che il vostro interesse primario nella gestione dei risparmi, sia la loro tutela?
Se ne siete sicuri vi racconterò come dovete fare per raggiungere il vostro obiettivo.
Mi rifaccio in questo mio articolo ad un intervento del Dott. Carlo Alberto Cardinale Maffè, docente della Bocconi University School of Management, che condivido su tutta la linea.
L’assunto principale è “la tutela del risparmio è un patto di trasparenza tra cliente e consulente”.
E questo cosa significa nella pratica? Significa che, con la complessità crescente dei mercati, la risalita degli spread e della volatilità su tutte le asset class, non è più possibile decidere quale investimento fare sulla base di rendimenti promessi, o su improbabili garanzie sul capitale.
L’elemento maggiormente performante è diventato lo scambio di informazioni e il coinvolgimento che il consulente mette in atto con i propri clienti, attraverso un modello di servizio professionale di alta qualità.
Ai giorni d’oggi il patrimonio finanziario degli italiani ammonta a circa 4.300 miliardi di euro e scusate tanto, ma pare impossibile che la sua tutela sia solo affare dello Stato. È affare di tutti gli operatori del settore e dei risparmiatori stessi, tutti attori con responsabilità precise .
NASCONDERESTE AL VOSTRO MEDICO UN SINTOMO O UN’ALLERGIA?
Le normative europee degli ultimi anni sono tutte volte ad aumentare le tutele del risparmiatore finale. I legislatori hanno individuato come problematiche da risolvere quelle della trasparenza, (MIFID2 e IDD), la protezione dei dati personali (GDPR), e la portabilità dei dati bancari e l’interoperabilità dei sistemi di pagamento (PSD2).
I dati del cliente, l’analisi precisa delle sue conoscenze e esperienze in ambito finanziario, l’individuazione di obiettivi personali e famigliari precisi, sono diventati essenziali per consentire il miglior processo di allocazione del patrimonio e conseguentemente sono elementi essenziali per la tutela e la protezione del risparmiatore.
Il Dott. Cardinale Maffè fa un riferimento molto puntuale a ciò che accomuna la tutela della salute alla tutela del risparmio: “La portabilità della cartella clinica, la trasparenza degli esami clinici e dei trattamenti per mitigare i rischi di possibili interazioni indesiderate sono essenziali per garantire che le cure mediche possano dispiegare i loro più efficaci effetti…”.
Parimenti, alla luce anche delle normative del Nuovo Mondo, per poter avere il diritto alla massima tutela sulle scelte di allocazione del patrimonio, ai risparmiatori è richiesto di dare più informazioni possibili, trasparenti e complete. Il risparmiatore deve essere sincero e non nascondere i pezzi del puzzle al proprio consulente. Di contro il risparmiatore trasparente deve avere come contropartita la professionalità e un adeguato livello di servizio,da parte del proprio consulente e una piena trasparenza sui costi del servizio ottenuto.
LA NUOVA ERA DEL RAPPORTO TRA CONSULENTE E RISPARMIATORE.
Quello che diventa quindi importante, a giustificazione delle spese a carico del risparmiatore, non sono più i rendimenti ottenuti, quanto piuttosto, l’intero processo seguito, il metodo di rilevazione delle informazioni, la loro analisi e la gestione dell’asset allocation.
Il Dott. Cardinale Maffè dice: “non si può comprare la salute, ma si può chiedere legittimamente di avere accesso alle migliori cure mediche disponibili, con i più efficaci trattamenti”e non si sceglie mai la cura che costa meno, ma quella che ha più probabilità di farti guarire.
È proprio per questo che personalmente, accolgo le nuove normative europea con grande interesse, perché non possono che aiutarmi a rivolgere la mia attività imprenditoriale verso la diligenza e la professionalità. Non più quindi, pacche sulle spalle e consigli personali e soggettivi fatti sulla presunzione di sapere in anticipo cosa accadrà nei mercati (quella che viene spacciata per competenza tecnica), ma piuttosto, studio, formazione continua, impegno alla trasparenza, utilizzo della tecnologia nell’analisi, e scelta di intermediari di assoluta affidabilità e solidità.
La Mifid2, non è quindi solo volta al “Quanto mi costi”, ma ha come obiettivo quello di riformare il rapporto tra consulente e cliente, allontanando l’illusione che il “fai da te” o il materasso possano essere soluzioni. L’unica soluzione è la professionalità, fondata su consapevolezza e trasparenza.
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