
25 Feb Cosa devo raccontare al consulente finanziario?
Dopo le lunghe riflessioni che portano una persona o una famiglia a rivolgersi ad un consulente finanziario, arriva il momento di presentarsi al primo appuntamento. Cosa mi dirà? Che cosa mi proporrà? Come farò a fidarmi di lui? Quanto mi farà guadagnare? Avrò abbastanza risparmi per poter essere seguito da lui? Immagino che queste siano le domande più frequenti.
Oggi ho quindi pensato di svelare quali sono i passaggi che un consulente finanziario propone durante il primo colloquio, in modo da far capire meglio qual è il suo ruolo e a che cosa può servire un professionista del settore patrimoniale e finanziario.
Tutto il primo colloquio si fonda su una serie di informazioni che per il consulente sono importantissime per poter costruire un progetto patrimoniale personalizzato, quindi aspettatevi che vi faccia una marea di domande.
Il consulente finanziario infatti a differenza della banca, non ha un catalogo prodotti da mostrarvi, perché può lavorare con qualsiasi strumento finanziario offerto dal mercato, quindi non aspettatevi il classico colloquio:
Cliente “ Buongiorno ho €100.000 euro da investire, cosa mi consiglia di sicuro e che rende qualcosina?”
Consulente: “ Devo dirle che in questo momento, viste le condizioni del mercato, le consiglierei questa polizza oppure questo fondo obbligazionario.”
Capisco che può essere deludente uscire dal primo colloquio senza “la soluzione” ma per gestire bene il proprio patrimonio ci vuole pazienza e ci vuole una grande disponibilità a raccontare più cose possibili al proprio consulente.
QUALI INFORMAZIONI DEVO DARE AL CONSULENTE.
Un buon consulente finanziario vi farà molte domande, a partire dalla vostra situazione famigliare, passando per la vostra storia lavorativa, perché uno degli aiuti più importanti che può darvi è aiutarvi a individuare quali sono i vostri obiettivi di risparmio. Non mancherà quindi la domanda “Perché lei sente la necessità di dover risparmiare? A cosa potrebbero servirle questi risparmi?”
Queste domande sono alla base della pianificazione e il consulente vi accompagnerà in un percorso di chiarezza su quali sono i vostri obiettivi a 3/5/10 o più anni.
Un altro aspetto importante che deve essere valutato è il livello di reddito, quindi buona norma è quella di condividere con il consulente la propria dichiarazione dei redditi e perché no, anche il nome e i riferimenti del proprio commercialista. Una parte importante del lavoro del consulente è infatti quello di valutare le efficienze fiscali del patrimonio. Solo lavorando su questo tema è possibile guadagnare qualche migliaio di euro in più.
Se una delle esigenze è quella di risparmiare di più sarà necessario portare la lista delle fonti di reddito e la lista delle spese fisse, per poter decidere insieme quale livello di risparmio mensile è auspicabile raggiungere.
Queste informazioni sono importanti anche per capire se in vista della pensione sarà necessario pensare ad una rendita integrativa che permetta di poter mantenere un determinato tenore di vita al quale si è abituati.
IL PATTO ALLA BASE DELLA FIDUCIA: LA TRASPARENZA.
Ma perché devo raccontare tutte queste cose ad uno sconosciuto? Perché, questo sconosciuto diventerà un partner importantissimo che ha l’obiettivo di fare in modo che il il tuo patrimonio si conservi nel tempo, anzi, per un lungo tempo.
Quindi non dimenticate a casa gli estratti conto, i contratti delle polizze che avete sottoscritto, dei mutui che state pagando, perché sono tutte informazioni essenziali.
Tra le altre cose, comunemente il consulente finanziario ha i giusti canali per farvi ottenere condizioni più vantaggiose rispetto a quelle che avete.
Ho già detto poi, che sarebbe buona norma lasciare i riferimenti del proprio commercialista, ma non dimenticatevi anche del nome del vostro avvocato e del vostro notaio.
Raccontate poi al consulente se avete fatto testamento, in questo modo sarà in grado di darvi indicazioni per dar seguito al vostro volere e che nello stesso tempo evitino litigi tra eredi che a volte arrivano fino alla contestazione del testamento stesso.
Il consulente vi farà poi delle domande per capire come reagite ai diversi tipi di rischio, se conoscete il funzionamento di alcuni strumenti finanziari. In questa fase non preoccupatevi di “fare brutta figura” invece approfittatene per fare un sacco di domande.
Tra queste, non dimenticatevi di chiedere come viene pagato, e quali sono i costi del servizio. Capirete in questo modo se c’è comunione di intenti tra voi e il consulente.