
27 Ago Rientro con il botto per le imprese.
Oggi mi rivolgo a quanti di voi amministrano un’impresa, perché avete un bel lavoro da fare per adeguare la vostra organizzazione sulla base delle nuove disposizioni legislative che regolano la crisi dell’impresa.
In particolare le novità ricadono non solo sulle 40 mila Spa che hanno già un organo di controllo, ma anche su circa 88 mila SRL che hanno più di 20 dipendenti, 4 milioni di ricavi o di attivo, per le quali è previsto debbano dotarsi di almeno un sindaco.
Certo non voglio augurare nulla di negativo, ma proprio questo è il senso della nuova normativa:cerchiamo di avere degli alert che ci avvisino il prima possibile se l’azienda ha degli aspetti da sistemare, che altrimenti, alla lunga potrebbero, portarla in uno stato di difficoltà.
Non è magari il mio ambito specifico, se insieme abbiamo sempre parlato di tutela del patrimonio, non possiamo escludere le vostre imprese da un’accurata analisi.
Come ho detto quindi, la nuova normativa, fornisce alle aziende nuovi strumenti per fare una diagnosi, il più veloce possibile, degli elementi di difficoltà, con l’obiettivo di garantire la continuità aziendale.
Insomma, si passa dalla cultura dell’eliminazione delle imprese a quella del loro risanamento, e sinceramente non può che essere un cambiamento, sicuramente complesso, ma con una connotazione positiva.
ENTRIAMO NEL MERITO.
La nuova normativa prevede le seguenti misure:
- Vengono stabiliti alcuni indicatori di bilancio che siano di supporto alla procedura di allerta che è destinata ad evitare che segnali di crisi si trasformino in insolvenza: tra questi ci sono il Rapporto di Indebitamento, il ROI, i flussi di cassa, la rotazione dei crediti;
- Ci saranno poi, nuovi obblighi per gli organi di controllo, che dovranno porre particolare attenzione all’assetto organizzativo dell’impresa, vigilando sull’operato degli amministratori e riconoscere gli indizi della crisi, che potrebbero nascere anche banalmente dall’incapacità dei vari comparti dell’azienda di comunicare fra di loro;
- Ci sarà un’unica procedura per l’accesso agli strumenti di regolazione della crisi;
- Una parte molto importante volta a garantire la soddisfazione dei diritti dei creditori in caso di concordato preventivo.
Sarà quindi importante individuare un interlocutore, interno o esterno, che sappia leggere gli indicatori e che aiuti l’imprenditore ad avere sempre chiare sullo stato della propria azienda.
In ogni momento dovrà essere in grado di sapere se il debito dell’azienda è sostenibile o meno, se la liquidità sia sufficiente per sostenere l’indebitamento, perché anche se ho un alto fatturato a fine anno la liquidità in conto è scarsa e quanto altro.
QUINDI, COSA DEVE FARE L’IMPRENDITORE?
Prima cosa, dovrà dotarsi o costruirsi degli strumenti informatici che permettano di avere un continuo monitoraggio degli indicatori di cui abbiamo parlato.
Ma soprattutto dovrà scegliere un organo di controllo valido. Il mio consiglio è di sceglierne uno che sia particolarmente rompi scatole. Non avete bisogno di una persona che vi dia ragione, avete bisogno di un professionista obiettivo, lungimirante e disponibile a dirvi anche quello che non volete sentirvi dire.
Un gran bel lavoro dovrà essere fatto anche per adeguare l’organigramma e l’assetto organizzativo dell’azienda in modo che voi e l’organo di controllo abbiate velocemente tutte le informazioni che servono.
Insomma una bella rivoluzione, soprattutto perle aziende più piccole, che non potranno più navigare a vista ed avere un commercialista per la compilazione del bilancio. Sarà necessario dotarsi di software, lavorare per budget, avere un piano di cassa con delle accurate previsioni almeno annuali.
Un altro fattore fondamentale è attorniarsi di professionisti che siano disposti a lavorare in team per voi, dal consulente finanziario, al commercialista, al consulente del lavoro, al consulente aziendale.
Io ovviamente, rimango a disposizione.