
06 Nov Che cos’è il Rating?
Il rating è un indicatore che giudica la capacità di un ente o una società di restituire i soldi a chi glieli ha prestati, è quindi un giudizio sul rischio di credito.
Il rating è quindi un voto che viene dato alla solidità di aziende private, tra le quali anche le banche, e delle diverse nazioni. Questo voto viene dato da società esterne e indipendenti, che svolgono delle analisi riguardanti le caratteristiche socio – finanziarie di un paese o di una azienda. Queste agenzie analizzano tutte le componenti di bilancio, calcolano parametri di redditività e di capacità produttiva e di reddito.
Nel dare il loro giudizio, quindi, non guardano solo l’ammontare del debito, ma soprattutto la capacità di dell’azienda o della nazione, di produrre crescita, necessaria al pagamento dei debiti.
Naturalmente per dare un rating, le agenzie indipendenti non guardano solo i valori assoluti dei diversi parametri, ma confrontano tra loro, aziende dello stesso settore, e stati tra loro.
Il rating viene espresso attraverso un voto in lettere, in base al quale il mercato stabilisce un premio per il rischio da richiedere all’azienda o nazione, per accettare quel determinato investimento. Scendendo nel rating aumenta il premio per il rischio richiesto e quindi l’emittente deve pagare uno spread maggiore rispetto ad aziende e nazioni ritenute solide.
QUALI SONO I RATING BUONI E QUELLI CATTIVI.
Ogni agenzia di Rating, ha la propria scala di attribuzione del voto sul rischio di credito. Le due più conosciute e utilizzate sono quelle diStandard and Poor’s e di Moody’s.
Tutto ciò che è valutato sopra la BBB è considerato investment grade; tutto ciò che sta sotto viene considerata “spazzatura” o rischio speculativo.
È chiaro quindi che se un’azienda o una nazione ha bisogno di finanziare le proprie spese attraverso l’emissione di obbligazioni o titoli di Stato, se vuole trovare investitori, deve fare in modo che il suo Rating sia investment grade.
Il declassamento a rating “spazzatura” o junk bonds, è quindi un’eventualità molto grave che mette in pericolo la possibilità di chi lo riceve di potersi finanziare.
IL RATING DI BANCHE E STATI.
Per un investitore è quindi molto importante verificare il rating di un emittente prima di prestargli i propri risparmi.
STATI: quando acquisto Titoli di Stato, nella pratica sto prestando i miei risparmi allo Stato, perché esso possa adempiere a tutte le spese previste. Quindi anche in questo caso il Rating diventa molto importante.
Nel momento storico attuale il rating assume un’importanza rilevante rispetto a quanto non lo sia stato negli ultimi 5 anni. Fino ad oggi infatti, per spingere l’economia europea, la BCE, ha comprato grandi quantitativi di Titoli di Stato. Questi grandi acquisti hanno ridotto il rischio di paesi emittenti con alto debito pubblico e bassa crescita come l’Italia, semplificando: se volevo vendere un Titolo di Stato, ero sicuro che la BCE me lo avrebbe comprato. Da oggi in poi, la BCE non è più disposta a ricoprire questo ruolo, quindi per i BTP italiani, inizia ad esserci qualche problema, soprattutto se dovessimo ricevere giudizi da junk bonds, perché sarebbe molto difficile trovare qualcuno che voglia assumersi il rischio di non vedersi restituire i propri denari a scadenza, o comunque dovremmo pagare interessi molto alti perché qualcuno si arrischi ad investire sul nostro Paese.
BANCHE: quando verso soldi sul conto corrente, la banca non li tiene depositati in cassaforte, ma li utilizza per prestarli a famiglie e imprese, per pagare stipendi e spese correnti, ed altro ancora. In realtà quindi, quando faccio un versamento sto prestando i miei soldi alla banca, quindi, soprattutto dopo l’entrata in vigore delle norme sul Bail-in, è molto importante sapere qual è la capacità di restituire i soldi di quella data banca. Anche alle banche infatti, viene assegnato un rating.
Stesse considerazioni devono essere fatte quando ci si appresta ad acquistare obbligazioni bancarie, che non sono altro che titoli di debito della banca emittente.